mercoledì 16 febbraio 2011

Salute e lavoro

Il bilancio di previsione della ASL provinciale di Chieti preoccupa sol che si consideri la riduzione della spesa sanitaria ospedaliera del 13% entro il 2012, un taglio fatto a scapito dell'assistenza e a danno dei lavoratori probabilmente per recuperare gli errori di una gestione commissariale che ha fatto aumentare debito e spese.

Ad esempio, nessuno ha detto, fino ad oggi, che la ASL potrebbe stabilizzare tutti i dipendenti a tempo determinato, dico tutti perchè tutti sono indispensabili per garantire un servizio sanitario degno di questo nome.

Se non si procede in tempi brevi, presto ci troveremo di fronte ad un dimezzamento delle risorse umane a suo tempo assunte con contratti a termine perchè il decreto legge 78 dello scorso anno ha previsto che nel 2011 i precari dovranno essere praticamente dimezzati rispetto al 2009.

L'impressione è che vi sia una consapevole omissione: probabilmente qualcuno pensa di recuperare lo sforamento della spesa farmaceutica e l'enorme crescita della mobilità passiva tagliando sulle spese del personale omettendo di dire che lo stesso Programma Operativo - sul punto corretto a fine 2010 - consente, ripeto, di trasformare tutti i contratti da tempo determinato a tempo indeterminato per il semplice fatto che questo non comporta aumenti di spesa.

Tutto questo mentre il privato non subisce nessun taglio e non è ancora ben chiaro se il fabbisogno regionale di prestazioni sanitarie sia effettivamente tale da autorizzare nuovi accreditamenti.

E' vero, questi sono sospesi fino a giugno, ma sarebbe il caso di comprendere che la sanità pubblica ha enormi potenzialità che attendono solo di essere messe in moto con una diversa gestione del personale.

Un esempio è proprio quello dell'ospedale di Guardiagrele che ben potrebbe rispondere, se solo avesse tutto il personale necessario, alle richieste dell'intera ASL che, invece, è costretta a pagare prestazioni di bassa complessità erogate dal privato o fuori regione.

Queste sono, a ben vedere, le scelte che la ASL dovrebbe fare dando, in questo modo, risposte alla legittima richiesta di salute e di assistenza e alle aspettative di tantissimi lavoratori.

Il tema del diritto ala salute, in sostanza, si intreccia con quello del diritto al lavoro e mai come in questo caso l'articolo 1 e l'articolo 32 della Costituzione si intrecciano.

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