sabato 31 luglio 2010

L'ultimo capitolo

L'ospedale è chiuso...

Chiodi si inorgoglisce per aver portato a casa un risultato che scontenta un'intera regione e che inaugura una stagione nuova per l'Abruzzo.

Chiudere un ospedale come quello di Guardiagrele (ma il discorso vale anche per gli altri), significa creare disparità sociale e geografica.

Disparità sociale significa differenza di trattamento tra chi ha la capacità e i mezzi per curarsi privatamente o per recarsi in una struttura sanitaria che l'assista o che lo salvi e chi, invece, non ne ha...e, come si sa, questi sono i poveri (sì, i poveri), gli anziani, i disabili in modo particolare.

Disparità geografica significa penalizzazione delle zone interne e, quasta volta, sarà davvero così.

Chi abita dalle nostre parti di fronte all'assenza di un presidio di emergenza - urgenza efficace è candidato a non raggiungere la meta per salvare la pelle e chi, invece, non dovrà percorrere troppi kilometri sarà più fortunato.

O forse no! Già in questi giorni pazienti che arrivano a Guardiagrele non trovano posto e pendono dall'esito di telefonate che arrivano persino ad Ancona o a Roma.

Questo è quanto è accaduto, sta accadendo e accadrà con buona pace di molti, primi fra tutti quelli che ancora parlano del passato e non si rendono conto del fatto che questa è un'altra storia.

Ed è l'ultimo capitolo.

giovedì 29 luglio 2010

Un giorno di lutto...

Cinque ore davanti al palazzo della Regione a leggere persino la disperazione nei volti delle centinaia di manifestanti.

Una sanità fatta a pezzi senza neanche il conforto di una sia pure finta partecipazione...che avviene oggi, a cose fatte, a decisioni prese.

Neanche una parola di rammarico, da parte di Chiodi, che è, insieme con il governo nazionale, responsabile di quello che questa volta è l'annullamento della sanità pubblica e della morte delle zone interne.

Una manovra del tutto ingiustificata che, a fronte di un debito che torna a salire a causa di spesa farmaceutica e medicina di base (tra le altre cose) tocca i piccoli ospedali che in questa storia non c'entrano nulla.

Una manovra che il comune di Guardiagrele - illustre assente nelle manifestazioni di tutti i comuni (di destra e di sinistra) - continua ad attribuire alla Baraldi ma che è la politica ad avere voluto.

Ora, cari amici, non è come tre anni fa! E' tutta un'altra storia.

Ora la parola Guardiagrele non compare più nelle tabelle di questo maledetto piano operativo, non compare più neanche quando si parla di lungodegenza e di riabilitazione.

E qualcuno della destra che ha il coraggio di venire in consiglio comunale parla ancora delle lotte di tre anni fa...

Sono al governo della regione da dicembre 2008 e potevano fare quel che avevano proposto e promesso...

Ma, in fondo, Chiodi è stato coerente con quel che diceva nella sua campagna elettorale quando prometteva la chiusura dei piccoli ospedali...e lo hanno votato e fatto votare.

C'erano al suo fianco l'attuale vice presidente della Provincia di Chieti che diceva che "c'è un Abruzzo che merita" (pensava a questo trattamento?) e l'attuale presidente della Finanziaria Regionale che proponeva la ASl di montagna.

Avete avuto quasi due anni per farlo e non avete fatto nulla, cari amici!

Due assessori regionali che l'anno scorso promettevano ospedali aperti oggi se la ridono (pare che sia proprio così...mentre la sinistra parlava qualcuno sorrideva e agitava la testa)...

Questa è la cronaca amara di una giornata di lutto...

martedì 27 luglio 2010

Ospedale...

Stasera il consiglio comunale sull'ospedale...

L'apoteosi dell'incoerenza, della demagogia, dell'opportunismo e....tante, tante assenze...

Vi racconterò con calma...

Alla fine abbiamo votato tutti un o.d.g. che chiede la sospensione del piano operativo che segna la chiusura definitiva dell'ospedale di Guardiagrele

sabato 17 luglio 2010

La povertà secondo l'ISTAT

Leggo il rapporto ISTAT sulla povertà in Italia e mi suona strana una precisazione.

"Nel 2009 l’incidenza della povertà relativa è pari al 10,8%, mentre quella della povertà assoluta risulta del 4,7%. Tenuto conto dell’errore campionario, la povertà risulta stabile rispetto al 2008".

Da qualche anno, soprattutto per il mio impegno amministrativo, mi interesso di questa materia, seguo queste ricerche, i risultati...

E' la prima volta che leggo una precisazione del genere e la cosa è tanto più strana se consideriamo la realtà, anche della mia Guardiagrele.

Cassa integrazione, richieste continue di sussidi economici in comune e alla Caritas...e mi si dice che è tutto come prima.

Non mi piace essere/fare il pessimista ma, se errore ci può essere, il dato ISTAT può anche essere in difetto...

Mah, mi pare tanto un modo come un altro per dire che la crisi non c'è e che le cose vanno meglio che in altri paesi, che bisogna essere ottimisti...

sabato 10 luglio 2010

Tagli alle regioni...e ai comuni

Federalismo con il morto.

E' quanto dice Vendola a proposito del fallito incontro tra le regioni e il governo.

Faccio solo una semplice osservazione.

Quando si parla del tavolo tra le regioni e palazzo Chigi a proposito della recente manovra di Tremonti & company, bisogna capire che non è una questione che non ci tocca.

Tagliare fondi alle regioni significa, di riflesso, tagliarli anche ai comuni.

Vi faccio un esempio piccolo nei numeri ma emblematico.

Il fondo sociale regionale viene ripartito - per una fetta - tra i comuni. Esso è composto da fondi ordinari delle regioni che, evidentemente, li finanziano anche con i trasferimenti dallo stato.

Nel 2009 il comune di Guardiagrele ha subito un taglio del 40% circa sui trasferimenti diretti relativi al fondo sociale regionale.

Il comune riuscì a far fronte alla situazione anche con riduzioni (condivise e preannunciate) nelle ore di assistenza ai disabili, in modo particolare.

Se la politica delle riduzioni prosegue, che ne sarà dei servizi? Saranno tagliati o aumenterà il costo a carico dei cittadini.

La conclusione?

Quando si dice che non saranno messe le mani in tasca ai cittadini si dice una falsità perchè le mani in tasca si possono mettere in tanti modi: con nuove tasse (q queste pare che non ci sono) o costringendo i comuni (sui quali si scarica il conflitto sociale derivante dalle scelte del governo) a ridurre i suoi servizi.

Ecco perchè i tagli alle regioni ci riguardano.

mercoledì 7 luglio 2010

Disabili in piazza

Abbiamo assistito a mille proteste ma - credo - mai a quello che sta accadendo in questi giorni.

Oggi è stata la volta dei disabili!

Quando mai i disabili sono scesi in piazza contro il governo?

Tutto questo per la riforma della disciplina dell'invalidità civile e dei relativi assegni (indennità e vitalizi) con una posizione durissima da parte di due federazioni delle associazioni dei disabili: fish e fand.

Si tratta della proposta di rivedere al rialzo le percentuali e le modalità per il riconoscimento dei benefici che la legge riconosce agli invalidi civili.

Tutto questo mentre il governo snobba le regioni e queste minacciano all'unanimità di restituire allo stato le deleghe ricevute.

giovedì 1 luglio 2010

Contro il bavaglio!

Oggi si manifesta contro il "bavaglio" e per la Costituzione.

L'ho detto qualche giorno fa quando parlavo dell'ossigeno, del pericolo che inizi a mancare l'aria: la situazione non è affatto bella.

E' vero, la riservatezza va protetta non meno dell'iniziativa penale dei magistrati ma, ancora una volta, si pone il problema del conflitto di interessi o, come dice Zagrebelsky, della sommatoria di intersssi o, infine, come dice Angelo Orlando, della moltiplicazione degli interessi.

Insomma, il problema sta nel fatto che non posso considerare questa una legge giusta non solo perchè non ne condivido il merito (lo dice Rodotà, scusate se lo cito sempre, e, pare, anche Pizzetti, l'attuale garante per la cosiddetta privacy).

Non mi piace perchè la propone chi, plurintercettato, vuole costruirsi un altro scudo per difendersi dalla legge.

Fino a quando potrà durare questa situazione?