martedì 30 novembre 2010

Il giorno del giudizio!/2

Domani 1 dicembre sarà il giorno della verità, nel quale la politica cederà il passo alla giustizia.

Il Programma Operativo firmato da Chiodi e Baraldi, dunque, passa ancora una volta al vaglio del TAR de L'Aquila.

Dopo il rigetto delle richieste di sospensiva sollevate nei mesi scorsi, il ricorso presentato dal gruppo consiliare di opposizione al comune di Guardiagrele diventa la leva che potrebbe scardinare o, comunque, compromettere gravemente un disegno politico scritto tra Roma e L'Abruzzo.

Al Tribunale amministrativo regionale è rimessa la decisione che potrebbe segnare la svolta nella sanità abruzzese.

Se la sospensiva sarà accolta, vuol dire che ci sarà ancora una speranza per la sanità pubblica in Abruzzo; se sarà rigettata, vorrà dire che interi territori, già depredati di tutto (della scuola e dei trasporti, ad esempio) resteranno privi anche della tutela del diritto alla salute che ancora gli era riconosciuto.

Tecnicamente la situazione di Guardiagrele è diversa da quella di Casoli, Gissi, Pescina e Tagliacozzo. A differenza delle strutture di questi comuni, che erano già disattivate al momento della presentazione dei ricorsi, l'ospedale di Guardiagrele è ancora operativo.

Qualche giorno fa c'è stata la conferma che si attende l'esito di questo giudizio prima di emettere atti formali che diano attuazione alla delibera n. 45 del commissario Chiodi, come ha confermato la direzione sanitaria della ASL di Chieti.

Ecco perchè in questo caso il TAR non potrà dire che il danno si è consumato ed è questo il motivo per il quale tutti guardano con attenzione e trepidazione a questa decisione.

La responsabilità che grava sulle spalle del collegio aquilano è una responsabilità seria dalla quale dipendono le sorti di interi territori, di non meno di 40000 cittadini residenti nell'area che fa riferimento al "SS. Immacolata" di Guardiagrele.

Questo poteva essere il momento della condivisione e della difesa corale di un diritto da parte di una intera città, ma c'è stata una parte, quella che sostiene l'amministrazione comunale e lo stesso Chiodi, che ha preferito tergiversare, ritardare, trattare segretamente, protestare all'apparenza e condividere nella sostanza una logica che noi abbiamo sempre e convintamente rigettato.

Siamo stati i primi in Abruzzo a parlare della necessità di impugnare il Programma Operativo. Lo facemmo pubblicamente in piazza lo scorso 22 agosto, a poco più di una settimana dalla disattivazione dei primi ospedali.

Abbiamo lanciato per primi una diffida che in pochi, per la verità, hanno condiviso.

Siamo scesi in piazza tre volte negli ultimi due mesi per condividere con i cittadini tutti i nostri passi.

La scorsa settimana abbiamo incontrato il Prefetto di Chieti al quale abbiamo illustrato la gravità e la serietà della situazione.

Abbiamo raccolto nelle strade e nelle piazze la preoccupazione di tanta gente che teme per il suo futuro e che ha riposto nella nostra iniziativa giudiziaria le proprie speranze che sono soprattutto quelle dei nuovi poveri, quelli che non hanno famiglia, che non hanno assistenza, che vedono compromessa la possibilità di avere il sostegno necessario nel momento del bisogno.

Ci siamo fatti carico, nel silenzio della politica locale, di un vuoto e di un silenzio che non hanno pari. Abbiamo assunto sulle nostre spalle una iniziativa che, se non fosse stata presa, oggi ci vedrebbe di fronte a decisioni definitive.

Se non avessimo dato inizio a questa azione giudiziaria la Direzione Generale avrebbe già messo nero su bianco le sue determinazioni. E lo avrebbe fatto senza nessuna difficoltà perchè nessuna difficoltà ha avuto, ad esempio, a dire che il piano operativo non produce risparmio.

Oggi sentiamo il peso di questa enorme responsabilità, ma abbiamo la serenità di avere fatto molto di più di quello che a noi si poteva chiedere.

Chi amministra Guardiagrele ha preferito percorrere altre strade, ha denunciato e denuncia la mancata consultazione dei sindaci e, poi, ha trattato con Chiodi e Baraldi per avere poco più di niente; ha difeso e difende una sanità del territorio che nulla garantisce ai cittadini.

Ad una sola delle cose che ha detto l'amministrazione noi crediamo: quando dice che un PTA non basta.

E' vero! Non le basta, non basta a Salvi un PTA perchè si vogliono anche una RSA, un centro Alzheimer, un ospedale di Comunità e questo mentre sono gravemente compromessi, già da oggi, anche i servizi della diagnostica.

Due medici lasceranno la Rediologia entro un mese e già da tempo è sospeso un progetto sperimentale per la ricerca del tumore al seno. Cosa ha fatto l'amministrazione?

E dove sono i capipopolo che hanno carpito la buona fede e i timori della gente per farsi campagna elettorale?

Li avete più sentiti Tavani, Micucci, Di Stefano, Febbo, Montepara...Cosa hanno da dichiarare su questa pagina nera della sanità pubblica scritta dai personaggi che hanno contribuito ad eleggere?

E i cittadini guardiesi che hanno dato fiducia a chi aveva promesso che l'ospedale non sarebbe mai stato chiuso hanno finalmente capito che questa farsa è finita?

Il nostro ricorso, come dicemmo in agosto, non guarda, però, solo a Guardiagrele perchè è certo che se il TAR darà uno stop questo sarà per tutti; significherà che vi è ancora chi ha il coraggio di stabilire che un sistema sanitario non può essere il frutto di una trattativa fatta tra pochi tecnici su un tavolo romano; significherà che c'è ancora spazio per rivedere scelte illegittime e immotivate che dalla sera al mattino hanno smantellato un sistema di sanità pubblica che aveva già subito pesanti tagli e che aveva superato anche il vaglio della compatibilità economica perchè frutto di un severo piano di rientro; significherà che l'intera regione, grazie all'iniziativa di cinque consiglieri di opposizione di un comune di 10000 abitanti, avrà ancora una speranza da coltivare.

2 commenti:

  1. Bravo, Simo!!!
    Cmq vada, siamo orgogliosi di te e di quanto hai fatto o tentato di fare!

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  2. Grazie per il sostegno...in questi passaggi così delicati è fondamentale...attendiamo con trepidazione l'esito della discussione di stamattina...

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