giovedì 2 dicembre 2010

Persa la battaglia, ma non la guerra!

Con una ordinanza di cui non conosciamo ancora le motivazioni, il TAR de L'Aquila ha rigettato la richiesta di sospensione delle delibere commissariali che decretano la chiusura dell'ospedale di Guardiagrele, dopo averne chiusi altri quattro in Abruzzo.

La discussione di ieri non è riuscita a convincere il Collegio della gravità della situazione. La decisione, per il momento, legittima l'operato di chi vuole definitivamente affossare la sanità pubblica e il diritto alla salute e all'assistenza nelle zone interne. Questo è un fatto gravissimo.

Noi andremo avanti. Impugneremo davanti al Consiglio di Stato questa decisione e percorreremo ogni strada per difendere una posizione di cui siamo fermamente convinti.

Qualcuno dovrà interrogarsi a Roma, a L'Aquila e a Guardiagrele sulle proprie responsabilità, su atti che cancellano definitivamente la sicurezza di un intero territorio che resterà privo della benchè minima tutela. Qualcuno dovrà spiegare ai cittadini perchè ha perseguito con così ferma caparbietà il disegno di cancellare i piccoli ospedali concependo un disegno ingiustificato e pericoloso. Qualcuno, a Guardiagrele, dovrà spiegare perchè ha supinamente avallato, sposando il principio della riconversione, questo scellerato programma, ha tergiversato, ha segretamente trattato senza informare nessuno.

Dal Municipio, intanto, non è giunta neanche una telefonata che si sarebbe aggiunta alle decine di chiamate di cittadini e operatori interessati alla sorte del nostro ospedale.

Anche all'amministrazione preannunciamo che abbiamo perso una battaglia ma non la guerra e che lo scontro da oggi sarà ancora più duro.

Non avremo nessun altro interesse se non quello di difendere, ad ogni costo, l'ultimo presidio di tutela della sanità pubblica di una intera comunità.

Diffidiamo ancora una volta chiunque dal porre in essere atti che pongano in pericolo questo interesse e dall'avallare condotte che hanno il solo effetto di depredare i cittadini del bene più importante: la salute.

3 commenti:

  1. E' solo una battaglia dici?

    Non so. Sarà che per mia natura tendo a vedere le cose sempre un po' più catastrofiche di quelle che sono, ma ho dei dubbi su questa affermazione.

    Si parla di ricorso al Consiglio di Stato, ma esistono i tempi tecnici per far sì che esso si pronunci prima che le delibere che colpiscono il SS Immacolata diventino fatti?

    Tutto credo dipenda ormai da questo punto, poiché credo non vi siano altre possibilità. Altri mezzi per opporsi concretamente a quanto accade non ve ne sono.

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  2. Come abbiamo fatto sino ad ora, faremo anche questo passo...cosa accadrà, anche con riguardo ai tempi, è difficile prevederlo adesso

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  3. Magari un motivo ci sarà (razionalizzazione delle risorse sul territorio? Scarsità di fondi? Intenzione di costruirne uno più grande e più moderno nella stessa zona? Altro?), però un atteggiamento di trasparenza avrebbe senz'altro giovato all'amministrazione e reso partecipi i cittadini.
    Almeno, così dovrebbe essere di solito, specie quando la questione è importante come in questo caso

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